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martedì 27 marzo 2012

L'EPICONDILITE LATERALE


L’epicondilite laterale (gomito del tennista) è un’affezione  dei muscoli estensori del polso alla loro origine sull’epicondilo laterale. Sede delle principali alterazioni patologiche è l’origine aponeurotica dell’estensore radiale brevedel carpo. Si possono riscontrare alterazioni anche nelle strutture muscolotendinee dell’estensore radiale lungo del carpo, dell’estensore ulnare del carpo e dell’estensore comune delle dita.


 Il sovraccarico o traumi ripetitivi in quest’area provocano fibrosi e microrotture dei tessuti interessati.
La maggior parte dei pazienti con epicondilite laterale ha un’età compresa fra 30 e 55 anni e molti hanno muscoli poco efficienti. Il 95% dei soggetti con “gomito del tennista” non è rappresentato da giocatori di tennis, mentre il 10-50% dei giocatori regolari di tennis presenta sintomi di “gomito del tennista” di vario grado in diversi momeni della vita agonistica. La causa più frequente di epicondilite laterale nei giocatori di tennis è un rovescio “ritardato”,di cattiva qualità biomeccanica, che pone una sollecitazione eccessiva sugli estensori: in altre parole, il gomito “anticipa” il braccio  Altri fattori implicati comprendono una scorretta impugnatura, un cattivo “ammortizzamento”da parte della racchetta e muscoli deboli alla spalla, al gomito e al polso. Le impugnature della racchetta troppo piccole spesso esacerbano o causano il gomito del tennista.
Spesso si ha una storia di flessioni-estensioni del gomito ripetitive o un’iperattvità in pronazione-supinazione e sovraccarico (ad es., lavorare con un cacciavite, alzare bagagli pesanti in pronazione). Afferrare con forza una borsa pesante è una causa molto frequente. Anche rastrellare le foglie, giocare a baseball, a golf, il giardinaggio e il bowling  possono provocare un’epicondilite laterale.





Trattamento conservativo:


* modificazione dell’attività  ,evitando movimenti ripetuti in prono/supinazione ed eliminando  i movimenti dolorosi
* correzione del gesto tecnico

* ghiaccio 10 minuti ad applicazione per 4/6 volte al giorno
* taping neuromuscolare
* terapie fisiche ( tecarterapia,laserterapia)

* stretching di polso e mano

* esercizi di rinforzo muscolare

sabato 25 febbraio 2012

I 5 MOTIVI

I  5  MOTIVI PRINCIPALI PER RICORRERE ALLA FISIOTERAPIA




La fisioterapia, grazie ai numerosi trattamenti che offre (dalla massoterapia alla fisiokinesiterapia, dalle terapie fisiche alla ginnastica posturale), può risolvere molte patologie. Abbiamo identificato le cinque condizioni principali che motivano il ricorso alla fisioterapia. Non si tratta di un elenco totale ed esaustivo, ma vi darà comunque l’idea di quante soluzioni offra questo campo:
1 – problematiche muscolari: strappi, stiramenti, contratture e perdite di tono muscolare possono essere trattate con esercizi di massoterapia, fisiokinesiterapia, idrokinesiterapia , bendaggi, taping neuromuscolare e ginnastica posturale;
2 - stati post-operatori: la fisioterapia può aiutarci a recuperare movimento e funzionalità dopo aver subito operazioni chirurgiche. Diverse terapie lavorano in questa direzione;
3 - Problemi posturali: condizioni come la scoliosi possono essere prevenute o contenute con un’attività posturale e una corretta igiene posturale sia nel luogo di lavoro sia in ambito domestico;
4  – patologie articolari: cervicalgie, dorsalgie e lombalgie possono essere molto dolorose e limitative. Richiedono quindi un giusto mix di terapie strumentali, manuali e posturali;
5 – riatletizzazione: quando uno sportivo interrompe la sua attività a causa di un infortunio, il percorso di recupero deve essere seguito da un professionista in grado di condurlo al pieno recupero.
Queste sono solo alcune delle condizioni in cui è idoneo rivolgersi ad un professionista o ad un centro riabilitativo.